Si avvia a conclusione la stagione degli spettacoli e degli eventi culturali a Noto. “Siamo molto soddisfatti, anche se si può e si deve fare meglio: Noto ha compiuto un salto di qualità negli spettacoli offerti questa estate e, in generale, nella immagine culturale proposta. Abbiamo sovrastato gli altri comuni siracusani nel numero e nella bontà delle proposte, facendo veri miracoli, perché l’amministrazione aveva a disposizione solo poche migliaia di euro - afferma Alex Zappalà personalità di evidenza negli ambienti culturali siciliani e direttore artistico del comune barocco da appena tre mesi -. Conciliare qualità di offerta e basso costo è una missione quasi impossibile. Ma ce l’abbiamo fatta. Abbiamo messo in scena un cartellone variegato, con serate di grande eccellenza artistica, che il pubblico, soprattutto quello straniero, ha gradito tantissimo. “Sogno di una Noto di mezza estate...” (così abbiamo voluto battezzare il cartellone dell’estate netina), è un contenitore di spettacolo e di promozione del territorio che può crescere in maniera esponenziale, dando a Noto la connotazione di unacittà viva ed europea, in grado di rendersi palcoscenico di grandi eventi culturali, al pari di città come Spoleto. Il sindaco Corrado Valvo e l’assessore al turismo Francesco Caristia che hanno fortemente voluto questa impostazione, hanno condiviso il mio suggerimento di dare un segnale di discontinuità con quello che in maniera poco raffinata veniva definito semplicisticamente: “l’agosto netino”, per
dare vita ad un progetto che permetterà di ingigantire la capacità di appeal di Noto. Certamente, da ottobre in poi, bisogna imporsi nel programmare con un anno d’anticipo, investendo sulla struttura e sul personale comunale che presiede l’organizzazione culturale e turistica, potendo così promuovere su larga scala gli eventi e andando a battere cassa siapresso la Regione che al Ministero con pretese più alte. E’ difficile invertire regole e abitudini, ma questa è l’unica maniera per dare valore ad un contenitore che fino a ieri sembrava soltanto effimero, il cui indirizzo era solo verso l’utenza netina e non verso l’utenza straniera. Va detto però, che ilgiardino di pietra ha un’anima che deve essere tirata fuori con decisione, anche a costo di affrontare polemiche, cioè sfidando la riluttanza di quei pochi retrivi, che ancora non hanno inteso il significato dell’appartenenza all’intera umanità, così come auspica l’UNESCO. Per questo penso che intorno a questa splendida città si dovrebbe creare un movimento trasversale
e bipartisan, che voli alto e che abbia come sola ambizione la crescita culturale di Noto, solo così
si potrà uscire dalle brume di un certo provincialismo. Alcune stucchevoli polemiche sul costo dei biglietti di taluni spettacoli non possono, tuttavia, inficiare l’indubbio successo di una collezione di
eventi che ha fatto brillare le notti netine. Abbiamo avuto due importanti festival. NotoMusica è un festival di spessore, diretto da Corrado Galzio e Ugo Gennarini, che ha rappresentato spettacoli di livello dei quali cito per tutti il concerto di Gino Paoli e l’happening di tango con Alessandro Haber. Il Full Moon Jazz Sicily Festival diretto da Gigi Mortellaro e Renato Lombardo ha invece esordito con il swing di Ray Gelato, seguito dalla classe jazzistica di Rossana Casale. E poi ancora le serate di prosa popolare, con al centro la rappresentazione di Enrico Guarnieri che ha riempito la scalinata della Cattedrale".
L. S. de La Sicilia 5 setttembre 2007
dare vita ad un progetto che permetterà di ingigantire la capacità di appeal di Noto. Certamente, da ottobre in poi, bisogna imporsi nel programmare con un anno d’anticipo, investendo sulla struttura e sul personale comunale che presiede l’organizzazione culturale e turistica, potendo così promuovere su larga scala gli eventi e andando a battere cassa siapresso la Regione che al Ministero con pretese più alte. E’ difficile invertire regole e abitudini, ma questa è l’unica maniera per dare valore ad un contenitore che fino a ieri sembrava soltanto effimero, il cui indirizzo era solo verso l’utenza netina e non verso l’utenza straniera. Va detto però, che ilgiardino di pietra ha un’anima che deve essere tirata fuori con decisione, anche a costo di affrontare polemiche, cioè sfidando la riluttanza di quei pochi retrivi, che ancora non hanno inteso il significato dell’appartenenza all’intera umanità, così come auspica l’UNESCO. Per questo penso che intorno a questa splendida città si dovrebbe creare un movimento trasversale
e bipartisan, che voli alto e che abbia come sola ambizione la crescita culturale di Noto, solo così
si potrà uscire dalle brume di un certo provincialismo. Alcune stucchevoli polemiche sul costo dei biglietti di taluni spettacoli non possono, tuttavia, inficiare l’indubbio successo di una collezione di
eventi che ha fatto brillare le notti netine. Abbiamo avuto due importanti festival. NotoMusica è un festival di spessore, diretto da Corrado Galzio e Ugo Gennarini, che ha rappresentato spettacoli di livello dei quali cito per tutti il concerto di Gino Paoli e l’happening di tango con Alessandro Haber. Il Full Moon Jazz Sicily Festival diretto da Gigi Mortellaro e Renato Lombardo ha invece esordito con il swing di Ray Gelato, seguito dalla classe jazzistica di Rossana Casale. E poi ancora le serate di prosa popolare, con al centro la rappresentazione di Enrico Guarnieri che ha riempito la scalinata della Cattedrale".
L. S. de La Sicilia 5 setttembre 2007